Dall Hon. Colonello
Stanhope avrete inteso il desiderio lodevole, e la buona
speranza che s’ ha di introdurre e propagare la civilizazione fra questi
popoli per mezzo delle sacre carte, se il Governo della Grecia libera sarà
affidato a quelle mani che i buoni sperano; e se Lord
Byron conserverà quell’ influenza che la sua
generosità gli ha meritata, io spero di poter cooperare in qualche modo a
questa pia opera, e lo farò certo con tutto il piacere. Io sono
intimamente persuaso che non vi sia un miglior mezzo per sradicare la vile
superstizione, e la barbarie che acciecca questi popoli senza precipitarli in
tutti i mali che vengono dal contrario eccesso,—cioè dall’
ateismo,—che la propagazione della luce evangelica. Ma prima che ciò
possa produrre qualche sensibile effetto, vi sono molti pericoli da scampare, e
molti ostacoli da vincere, il che si può conseguire per altre vie. La
direzzione di un giornale affidata a persone di buona volontà e
buon’ intelletto parmi la più efficace. Quì si è
cominciata una gazetta in Greco, e presto seguierà una compagna in
Italiano. Per il Greco principalmente si ha gran penuria di corretti e
intelligenti scrittori. Credo che il Professor
Vamba sia uno dei migliori fra i Greci, e niuno parrebbe-mi
più adattato di lui per un tale impegno importantissimo. Ma finora non
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Avrete inteso qualcosa delle nostre avventure? Le mie particolarmente furono alquanto romantiche. Sono stato per cinque dì prigioniero di Jussuf Pashà, con non piccolo pericolo al primo momento; giacchè la spaventa imaginazione turca gli fece pensare nostro bastimentaccio per un burlotto,—poi ben trattato—infine libero senza verun danno.
Vi prego di presentare i miei ossequj alia vostra signora, e di credermi