Mi congratulo assai con voi del progetto di publicare le conversazioni religiose che aveste coll’ onorevole Lord Byron di buona memoria; ma spiacemi non potervi dare altre informazioni sopra le di lui intenzioni circa al Metodismo, fuorchè non vi era certamente attaccato, sebbene manifestasse per quello della stima, e specialmente alia vostra persona, che considerava una delle più oneste e brava che si possano trovare.
 Vi dirò piutosto che non passava quasi mai giorno che
                                    non fosse marcato da qualche atto di beneficenza, e che il povero, o l’
                                    infelice non si presentavano mai alia porta di Mylord senza essere certi che
                                    ricevevano il balsamo della consolazione; che predominava fra le altre belle di
                                    lui qualità, quella di un cuore compassionevole e sensibile fuor di misura
                                    per il misero e disgraziato, e che la suaborsa era sempre aperta in loro
                                    favore. E inutile che vi parli del riavio alia loro patria di quei Turchi e
                                    Turche in N°. di 25, ciò che fu tutta quanta opera sua, nè; vi
                                    accennerò le spese fatte, e le sue intenzioni per l’ educazione di
                                    quella piccola Turca con sua madre, che voi dovevate ricevere, ma che
                                    sgraziatamente vollero ritornare in Prevasa dove si trova il padre della
                                    bambina. Quando qualche miserabile era gravemente infermo o per caduta, o
                                    fratture, od altri mali, Mylord senza esserne 
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 Con piacere poi vi informo che voi foste la fortunata cagione
                                    che io lessi e considerai il nuovo testamento da capo a fondo, ed acquistai una
                                    gran disposizione alia conversione al Metodismo. Tuttavia non sono ancora
                                    intieramente metodista riguardo alia credenza, ma lo sono perfettamente, e dei
                                    più entusiasti per il fine politico del publico bene. Poichè vedo nel
                                    Metodismo tutto il vantaggio delle altre religioni, e più ancora quel che
                                    è della massima importanza, che mancano le chiese, ed il loro fasto, i
                                    frati, i preti, le cerimonie religiose, ed altre cose simili, che costano ai
                                    popoli somme immense, le quale impiegate in altre opere migliori, frutterebbero
                                    il più grande vantaggio alia umanità; e poi mancando quel 
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Per questo motivo specialmente io feci altri metodisti, e sono impegnatissimo nell’ accrescerne il numero; e quelli che non posso persuadere, o convincere abbastanzu colla ragione, e colla prove della sacra scrittura, e del nuovo testamento, li conduco al Metodismo per questa via politica, così bella, e così buona: ma quel che vi ha di curioso è questo, che mentre voglio convincere gli altri, e ridurli,—come voi dite “sulla buona strada,”—convince pure me medesimo, e mi riscaldo sempre più per questa cosi nobile, e vantaggiosa riforma.
 Non vi parlo della morte del benemerito Lord Byron per non irritare di più una piega
                                    di già abbastanza per se dolorosa: mi basta il dirvi che due
                                    principalmente furono le cngioni della di lui morte. Un giovane dottore
                                    Inglese, che per fare la corte e piacere a Mylord, che ripugnava alle cavate di
                                    sangue, si oppose sempre alle mie fervide instanze perchè si cavasse
                                    sangue, e metteva in ridicolo le minaccie ed il pronostico che facevo a Mylord
                                    della certa sua morte se non si lasciava cavare sangue in abbondanza. L’
                                    altra è un’ individuo in carica eminente, ma volgarissimo di
                                    condizione, di maniere, e di costumi, il quale due o tre volte al giorno
                                    visitava Mylord, sempre ripetendogli, non ascoltate i medici, mangiate, bevete,
                                    non lasciatevi toccare il sangue 
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Aggradite i miei compliment!, e favorite di presentarli alla vostra molto rispettabile consorte, al Dottore Miour, e al Conte Delladecima, ai quali vi prego di far leggere queste poche cose sulla malattia di Mylord. Procurate di mantenervi in buona salute, conservatemi la vostra amicizia e tenete mi sempre qual