Letters and Journals of Lord Byron
Lord Byron to Richard Belgrave Hoppner, 20 June 1819
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“I wrote to you from Padua, and from Bologna, and since from
Ravenna. I find my situation very agreeable, but want my horses very much, there being
good riding in the environs. I can fix no time for my return to Venice—it may be soon or
late—or not at all—it all depends on the Donna,
whom I found very seriously in bed with a cough and spitting of
blood, &c. all of which has subsided. * * * * *
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*. I found all the people here firmly persuaded that she
would never recover;—they were mistaken, however.
† Partendo io da Venezia egli promise di venir a vedermi a
Ravenna. La Tomba di Dante, il classico bosco di pini, gli avvanzi di antichità che a
Ravenna si trovano davano a me ragioni plausibili per invitarlo a venire, ed a lui
per accettare l’invito. Egli venne difatti nel mese Guigno, a giunse a Ravenna
nel giorno della Solennità del Corpus Domini, mentre io attaccata da una malattia de
consunzione ch’ ebbe principio dalla mia partenza da Venezia ero vicina a
morire. L’arrive in Ravenna d’un forestiero distinto, in un paese cosi
Iontano dalle strade che ordinariamente tengono i viaggiatori era un avvenimento del
quale molto si parlava, indagundosene i motivi, che involontariamente poi egli feci
conoscere. Perchè avendo egli domandato di me per venire a vedermi ed essendogli
risposto ‘che non potrebbe vedermi più perchè ero vicina a
morire’—egli rispose che in quel caso voleva morire egli pure; la qual cosa
essendosi poi ripetata si conobbe cosi l’oggetto del suo viaggio.
“Il Conte Guiccioli visitò Lord Byron, essendolo
conosciuto in Venezia, e nella speranza che in di lui compagnia potesse distrarmi ed
essermi di qualche giovamento nello stato in cui mi trovavo egli lo invitò di
venire a visitarmi. II giorno appresso egli venne. Non si potrebbero descrivere la
cure, i pensieri delicati, quanto egli fece per me. Per molto tempo egli non ebbe per
le mani che dei Libri di Medicina; e poco confidandosi nel miei medici ottenne dal
Conte Guiccloli il permesso di far venire un valente medico di lui amico nel quale
egli aveva molta confidenza. Le cure del Professore Aglietti (cosi si chiama questo
distinto Italiano) la tranquillità, ansi la feilcità inesprimibile che ml cagionava
la presenza di Lord Byron migliorarono cosi rapidamente la mia
salute che entro lo spazio di due mesi potei seguire mio marito in un giro che egli
doveva fare per le sue terre.”—MS.
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A. D. 1819. |
LIFE OF LORD BYRON. |
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“My letters were useful as far as I employed them; and I
like both the place and people, though I don’t trouble the latter more than I can
help. She manages very well— * * * * *
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* * * but if I come away with a
stiletto in my gizzard some fine afternoon, I shall not be astonished. I can’t
make him out at all—he visits me frequently, and takes me out
(like Whittington, the Lord Mayor) in a coach and
six horses. The fact appears to be, that he is completely governed by her—for that matter, so am I†. The people here
don’t know what to make of us, as he had the character of jealousy with all his
wives—this is the third. He is the richest of the Ravennese, by their own account, but
is not popular among them. * * *
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* * * Now do, pray, send off
Augustine, and carriage and cattle, to Bologna, without fail or delay, or I shall lose
my remaining shred of senses. Don’t forget this. My coming, going, and every
thing, depend upon her entirely, just as Mrs. Hoppner (to whom I remit my reverences) said in the
true spirit of female prophecy.
“You are but a shabby fellow not to have written before.
“And I am truly yours, &c.”
Teresa Guiccioli (1800-1873)
Byron's lover, who in 1818 married Alessandro Guiccioli. She composed a memoir of Byron,
Lord Byron,
Jugé par les Témoines de sa Vie (1868).
Marie Isabelle Hoppner [née May] (d. 1870)
The daughter of Beat Lois May, seigneur d'Oron et de Brandis of Bern, Switzerland; in
1814 she married Richard Belgrave Hoppner.
Richard Belgrave Hoppner (1786-1872)
The son of John Hoppner, R.A. (1758-1810) and likewise a painter; he was English consul
at Venice (1814-25). He married Marie Isabella May, of Bern, in 1814.